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Rivista103_Alex Persico

[...] Paesaggio e orizzonti si chiamano: il primo per contornare gli edifici, mentre il secondo per porre un limite allo sguardo, che altrimenti scivolerebbe nel vuoto. La monumentalità dell’insieme appare così naturalmente legata al paesaggio, da chiedersi se non sia questa la ragione segreta del fascino della città di Bergamo, la nostra città. [...]
Sfogliare semplicemente il volume non è possibile: ogni immagine obbliga piacevolmente a soffermarsi su di essa, per disaminarla e mettere alla prova, fin poi ad intendere che la sequenza scelta nell’impaginazione segue un itinerario ragionato. Quale? Per un viaggio così suggestivo sono banditi gli itinerari turistici o comunque classici: già dal titolo del libro si capisce che si vedrà Bergamo da un altro punto di vista, quello del drone. [...]
L’opera di Alex Persico costituisce per il lettore un’esperienza quasi sensoriale, perché nonostante le immagini siano mute e corredate da brevi didascalie, volutamente sobrie, istigano ad aguzzare la vista, per condurla a distinguere particolari mai notati prima d’ora e accesi grazie alla scala di grigi: la loro forza sta nell’amalgamare in un tutt’uno le varie componenti dell’immagine, contemplando un retrogusto che sfuma il soave transito che va dai tetti degli edifici al cielo immenso dell’orizzonte.