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Rivista102_Baschenis

Il Convegno di studi “I BASCHENIS. Una Famiglia di frescanti dalla Valle Brembana alle Valli Trentine” è l’esito positivo, e per certi versi inatteso, di un dibattito che ha coinvolto, anni fa, alcuni dei padri nobili della storia dell’arte bergamasca: e penso a Sandro Angelini, a Francesca Cortesi Bosco, a Bruno Passamani, tutti ormai scomparsi; e mi sono naturalmente chiesto per quali ragioni, ora, si sia deciso di focalizzare l’attenzione proprio sui Baschenis, artisti fin qui considerati minori o quanto meno marginali (a parte quella irripetibile eccezione che fu Evaristo), predisponendo anzi
una serie tutta nuova di “supporti” storici e visivi ad illustrazione non solo degli artisti in sé, ma anche del territorio in cui essi si trovarono ad operare. Soprattutto, mi è sembrato lecito interrogarmi sulle motivazioni per cui un gruppo di comuni isolati e oggettivamente piccoli della Bergamasca abbia deciso di “fare sistema”, quasi rinnegando una secolare autonomia per rivendicare invece una forma di appartenenza comune, anteriore e superiore alle distanze imposte dalla orografia, dalla logistica e magari dalla tradizione. In una fase di sovranismo e di crescente campanilismo come quella che andiamo attraversando, non è decisione da poco... [...]