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Rivista n. 100_Rodeschini

La vita longeva di una rivista è un’insostituibile ricchezza culturale per una città. “La Rivista di Bergamo” rappresenta una miniera di informazioni stratificate nel tempo, salvate dalla damnatio memoriae grazie alla cura ed alla dedizione di chi l’ha diretta nel corso degli anni facendone un’opera civile.
La continuità nel tempo è stato un valore primario, così come lo scrupolo nella raccolta dei contributi di autori reclutati nei decenni, chiamati a parlare della città e dei territori di Bergamo con un’encomiabile attenzione alla qualità delle notizie.
Un tracciato culturale di cui non si può più fare a meno, capace di entrare con discrezione nelle case dei cittadini di Bergamo che ne attendono la pubblicazione, per essere ben informati sui tratti salienti delle iniziative, e non solo, in atto nell’orizzonte orobico. I progetti delle istituzioni pubbliche sono sempre stati illustrati con dovizia di particolari nelle pagine della Rivista che, nel dedicare loro ampi servizi, si è messa nella condizione di custodire nel tempo un sapere che va oltre il dato contingente per durare nel tempo.
La testata ha una sua grafica ben riconoscibile che facilita il dialogo tra parole e immagini. Questo aspetto dei ricchi corredi illustrativi è tra i più meritori della Rivista che ha condotto anche significative campagne fotografiche abituando il suo pubblico ad essere esigente. [...]