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Rivista n. 100_Cattaneo

“La Rivista di Bergamo”, una rivista storica fondata nel 1922, è nata con una precisa fisionomia, quella di voler documentare la vita culturale, politica e sociale della nostra città, le sue tradizioni e i suoi cambiamenti. Un periodico che sin dai suoi esordi si è distinto per l’accuratezza editoriale e la presenza di un’ampia documentazione fotografica, di numerose illustrazioni d’autore, dalla fotografia alla grafica e di riproduzioni, non solo in bianco e nero, di capolavori pittorici antichi e contemporanei. Ho sempre avuto una confidenza familiare con questo mensile, a partire dalle tirature speciali dedicate al Film d’Arte e sull’Arte e poi per motivi di studio, con le edizioni di fine anni Venti e Trenta, quando ormai il mio percorso mi aveva portato addentro alla storia dell’arte del Novecento. Il mio primo contributo sulla Rivista risale al 2000, quando sul numero 20 della Nuova Serie, ormai trimestrale, viene pubblicato
Romualdo Locatelli. Un prigioniero della suadente malia d’oriente. Lo spunto di questo scritto nasce dalla mia tesi di laurea dedicata nel 1996 al pittore Romualdo Locatelli (Bergamo 1905 - Manila, Filippine 1943), un artista all’epoca ancora da riscoprire e approfondire, soprattutto nella sua stagione romana e orientale; autore di notevoli capolavori pittorici, tra cui spicca senz’altro l’intenso ritratto al padre intitolato Dolore, oggi patrimonio della Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea di Bergamo. Da qui seguirà una lunga collaborazione con “La Rivista di Bergamo” che mi ha concesso sempre di portare all’attenzione della mia città aspetti inediti, poco conosciuti; di dar voce a personaggi che hanno segnato e segnano il nostro panorama culturale, come nell’entusiasmante scritto dedicato ad una mostra avvenuta nell’immediato dopoguerra e di cui si erano perse le tracce. [...]