« torna al sommario 100 ······· vai al numero in edicola »

Rivista n. 100_Burnelli

[...] “La Rivista di Bergamo”, nata all’indomani della Grande Guerra, ha provato a seguire in presa diretta i tortuosi fili della cultura, del pensiero, del mondo operoso delle arti e delle tecniche attraverso le interferenze a volte drammatiche della cronaca e della politica. Con forza propositiva e tenacia editoriale, grazie alla lungimiranza di chi ha voluto crederci, la Rivista ha varcato i decenni e ha ricucito i passaggi travagliati e discontinui di passate stagioni.
Celebrare la straordinaria longevità di un’informazione di qualità nel segno delle arti significa anche rilanciare un obiettivo ambizioso e difficile, specialmente in un tempo di particolari strettezze per gli istituti culturali. Un tempo reso più ostico dall’estenuata categoria dell’“artistico” in base a cui è difficilissimo oggi discernere ed esercitare coscienza critica nell’ambito delle arti visive. Per cui viviamo il paradosso che mentre in politica la litigiosità si spreca, in ambito culturale la creatività viene oggigiorno trattata come un valore per definizione, anche quando i suoi prodotti valgono poco. E in nome della sconfinata libertà espressiva si tende a smorzare il giudizio, a giustificare ogni cosa. In tale temperie storica la professione intellettuale si fa spinosa, vieppiù delicata e talvolta contraddittoria.
La rinnovata Rivista di Bergamo ha tenuto fede ai valori della tradizione pittorica e artistica radicati nella storia della città e della provincia bergamasca, guardando all’attualità della ricerca e del dibattito artistico con uno sguardo aperto ma non acritico o tanto meno inconsapevole. [...]